Episodio 5 – Alessandro Ciminata

Il mio primo contatto con la produzione di Alessandro Ciminata – songwriter di stanza a Londra ma originario di Biella – fu la splendida “Heal Your Heart”.  La sua  voce è accogliente e spogliata di ogni pretesa, come una madeleine proustiana mi evoca il Mike Francis del 1984 e il suo etereo synth-pop elegante e un po’ malinconico.

Il fatto che queste sensazioni restino immutate nel tempo è frutto del lavoro di artisti come Alessandro, capaci di fotografare un attimo che fugge più veloce degli altri, trasformandolo in un prezioso scatto dai tenui colori autunnali, così discreto e al tempo stesso esaustivo nella sua atmosfera elegante e retrò.

“It’s You or It’s Nothing” apre con una chitarra riverberata per condurci su sentieri più sintetici, con un groove di drum machine rallentato che ci permette di goderne a pieno l’introspezione, nella dilatazione dell’istante.

Sempre quest’anno Alessandro ci aveva stupito con la poetica essenziale di “Love Locked Out”, la sua profonda quiete, in una nuvola di accordi vaporosi e una voce così intima da sentirla quasi come una presenza amica.

Ain’t Nothin But Rain” emerge in superficie,  ipnotica ed introversa, prima di sfociare in un ritornello euro-dance, pronto a risuonare all’interno degli spiriti inquieti a caccia di musica sulla linea di confine tra gusto eighties e contemporary mood.

Lost In Your Arms” è l’ultima gemma, Alessandro riconferma la sua formula, ovvero rivestire il suo caratteristico romanticismo sognante di un suono efficace e radiofonico.

Ha suonato di supporto ai cantautori australiani Ainslie Wills e Dustin Tebbutt. Musica che culla e preserva in uno stato di beatitudine al quale è molto facile affezionarsi.

Nando Dorelassi

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