Canzoni preziose e fragili, dall’intima penombra dell’anima. Heka continua ad affascinarci con “(a) dab”.

RECENSIONE

Ascoltare heka vuol dire entrare in contatto con una dimensione più profonda, dove l’unico appiglio è la sua voce pronta a narrarsi tra le pieghe più intime dell’animo, una sensibilità sempre incline ad approfondire la conoscenza di ciò che le sta intorno per ridefinire il tutto con suoni e parole nuove.

I primi secondi di “(a) dab” sono un distillato di pura ambient, dalle cui rarefatte frequenze emergono lentamente una chitarra e una voce che sembrano rappresentare uno stato mentale da un’altra dimensione, dissezionando con distacco i sentimenti e osservandoli per quello che sono, nella loro natura effimera ed immanente.

“(a) wall” è il primo singolo dell’artista nata tra le colline di Fiesole ma di stanza a Londra, l’incedere quasi jazzato, una tromba che abbellisce un flusso sonoro suggestivo in cui ogni elemento è espresso con cura ed una naturalezza coinvolgente, questi i segni di un’artista lontana dal bisogno di conferme, da scoprire nella sua preziosa originalità.

Il suo EP “(a)” uscirà il 19 Maggio via Balloon Machine Records.

N.D.

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Canzoni preziose e fragili, dall’intima penombra dell’anima. Heka continua ad affascinarci con “(a) dab”.
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