RECENSIONE

Per produrre un’arte che sia davvero grande bisogna “essere” arte. E infatti la retrospettiva in oggetto si nitola, non a caso, The Great Exhibition , 1971-2016, presso il Luma di Arles. Del resto Gilbert & George hanno sempre voluto fare le cose “in grande” : una coppia di dandy che si è sempre applicata con immutata dedizione, facendosi beffe dell’ordine precostituito, trascendendo il politically correct e le convenzioni britanniche, con quell’innato spirito dissacratorio tipicamente britannico che tanto si presta ad una analogia con gli altri grandi e valorosi difensori dal “plausibile” conosciuti come Monty Phyton, e attivi dal 1969 come il duo di artisti in questione.

Gilbert Proesch è nativo del Sud Tirolo e George Passmore è originario di Plymouth, dalle prime opere figurative in bianco e nero ai grandi pannelli ortogonali degli anni successivi hanno cercato (e trovato) vari modi per creare uno strappo nel nostro tessuto sociale : dall’Union Jack che diventa carta da parati a rivestimento delle loro rappresentazioni, ai simboli religiosi, la sessualità evocata platealmente; tutto ciò che è istituzionalizzato non sfugge alla loro irriverente indagine artistica, che non si ferma davanti a nulla.
Un’ottima occasione per farsi un giro al Luma, nella Arles tanto cara a Van Gogh, per conoscere o ritrovare l’opera di due inarrestabili e rivoluzionari gentlemen.

 

Nando Dorelassi

Stai leggendo:
Gilbert & George
2min di lettura
Ricerca contenuto