“Highlights” è un disco di debutto, strano ma vero, il sound è maturo, impreziosito da una voce che rimane impressa, melodie azzeccate e sempre a fuoco, insomma un disco assai rilevante, che scorre liscio all’ascolto ma non senza toccare le corde giuste e in cui nulla è affidato al caso. Ecco che allora i Flawes rilanciano con “Lowlights”, ma non affrettatevi a conclusioni : questo non è un EP fatto in fretta e furia, figlio dell’emergenza sanitaria mondiale, in linea con lo stile degli streaming mordi e fuggi che ci rimbalzano addosso un giorno si e l’altro anche ad ogni diretta sui socials. In questo caso sono versioni ridotte all’osso di quattro delle dodici gemme pop del loro debutto, contemporanee in ogni veste le si presenti, anche nelle asciutte versioni di questo EP, in cui è il songwriting a risaltare nella sua semplice eleganza, e, seppur spogliato della raffinata produzione che permeava l’opera prima, riesce comunque a restituirci un nucleo intonso di grazia e talento.
Un’occasione per andare un pò più a fondo che i fan dei Flawes non vorranno perdersi e che per ai neofiti darà la spinta giusta per andarsi a recuperare quel debutto luminoso e pieno di spunti preziosi che non può sfuggire agli amanti del pop più sofisticato ed ispirato.
Nando Dorelassi
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