Il lo-funk ipnagogico dei Cactus? in “Blue Lips / Cold Heart”. [Recensione Singolo]

RECENSIONE

Un singolo che ci prende di sorpresa l’ultimo dei Cactus?, una ventata di nostalgia eighties e un’inedita vena riflessiva, tra psiche ed estetica, il tutto in un mix che intrattiene e convince, e quindi perfettamente in linea con quanto la band vicentina ci ha proposto dall’inizio della loro carriera.

I Cactus? si lasciano andare all’interno di un pop ipnagogico e funk di matrice eighties, ma la lente attraverso la quale osservano il mondo è sempre saldamente ancorata alla contemporaneità. Sono i loro personalissimi “Haunted Graffiti” quelli che ci scorrono davanti agli occhi mentre il synth imperversa con sparuti accordi permeati di languida tristezza, e decadente romanticismo, prima che un riff brillante ci ricordi la tipica verve del trio, che in questo ultimo singolo resta in bilico tra il weird-pop e un Festivalbar ’83 di una notte d’estate così rarefatta nella memoria da non essere (forse) mai esistita.

L’immagine, l’essenza, una adulterazione continua del nostro aspetto, maschere photoshoppate che si interpongono in una comunicazione mistificata e massificata, che ci allontana sempre di più da ciò che siamo realmente, questo il tema del brano, il titolo “Blue Lips / Cold Heart" come espressione del camuffamento esteriore, ma anche come metafora di un annientamento profondo della parte più autentica e peculiare di sé stessi.

Nando Dorelassi
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Il lo-funk ipnagogico dei Cactus? in “Blue Lips / Cold Heart”. [Recensione Singolo]
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