“Jeté” è il titolo dell’EP di Raven, uscito il 25 ottobre scorso, “U Should Have Told Me” è il primo singolo che ci ha introdotto nel suo universo sonoro, sperimentale e beat-oriented.
Un pezzo che nasce da una sperimentazione sul suo Wurlitzer, e che piano piano, serendipicamente, trova una sua forma, acquisendo una veste astratta che dona fascino all’ascolto.
Un sample estratto da un vecchio disco folk ci conduce in una spirale in cui è il beat l’unico appiglio, una naturale evoluzione che pone l’accento sulla fisicità, sul movimento corporeo.
Kate Tempest, Paul Weller, Mica Levi, Kwes and Bullion sono alcuni degli artisti con i quali Raven ha collaborato durante la sua carriera, la sua musica prende grande ispirazione dalla danza come disciplina fisica e psichica, di esperienza e contatto con il mondo.
“Trovo gente davvero ispirante. E’ incredibile cosa può succedere dopo una buona conversazione, ti può donare una diversa prospettiva da cui guardare il tutto, credo di essere sempre alla ricerca di un’altra prospettiva, in un modo o nell’altro”, sostiene Raven, e da questa sua apertura al mondo non potevamo che nascere le sonorità calde e avvolgenti che troviamo in queste quattro tracce, una house music arty ma intensa, un mélange sonoro in cui ogni cosa è al suo posto, realizzato attraverso una tecnologia umanizzata e diretta principalmente dalle emozioni.
Il secondo singolo uscito in ottobre è “Floss”, kick drum e un fraseggio medio-orientale che aggiunge sfumature esotiche e un richiamo ad una world-music ad ampio raggio e transglobale, suoni sintetici e vibranti costituiscono un reticolo di pregevole fattura. C’è anche “DRM” in cui suggestioni ethno-techno predominano uno scenario elettronico dalle linee più geometriche, e c’è anche lo spazio per la percussiva “Mifami” che si dispiega in un crescendo minimal dal design elegante e compatto, introspettiva e seducente come l’intero EP.
Nando Dorelassi