RECENSIONE

Il 26 ottobre è uscito “Ghost”, il nuovo singolo del cantautore Josh Vine, subito supportato dalla BBC Introducing Shropshire, come del resto è avvenuto in occasione degli altri suoi due singoli.
La concomitanza con Halloween in questo caso non c’entra molto, qui non si parla di case infestate ed eventi soprannaturali, ma degli sforzi per difendere una salute mentale da turbe psichiche che minano ciò che siamo, nella relazione con noi stessi e con gli altri. I toni crepuscolari del pezzo e la notevole intensità drammatica della voce di Josh ci conducono in questo viaggio nelle stanze buie della solitudine.

Il singolo ci coinvolge con un suono chiaroscurale e malinconico, quasi ad unire con un filo sottile la dimensione spaziale opprimente al cupo dialogo interiore che non sembra trovare vie d’uscita dalla stretta emotiva, con un linguaggio limpido e realista.

Josh è spesso solo dal vivo, con la sua chitarra, ad intrattenere un pubblico sovente “stregato” (per rimanere in tema) dal suo stile, lontano dai manierismi e dal superfluo, ma in linea con la tradizione cantautorale britannica, Buchanan, Hollis e Yorke, giusto per fare qualche nome.
Il 2019 sarà un anno in cui tenere d’occhio Josh Vine, ci saranno nuova musica e live, parecchie sorprese per un artista che si affaccia sulla scena pop-rock britannica sicuro di sé e con il coraggio di un esordio che punta certamente in alto.

Stai leggendo:
Josh Vine – Ghost
2min di lettura
Ricerca contenuto