Un bel giorno mi imbatto nel video che vedete qui (direttamente sul loro VPTV Channel) : l’impressione all’inizio è quella di ritrovarmi davanti agli eredi – nell’era digitale – del mitico Goon Show di Spike Milligan, nel quale varietà, vaudeville, attitudini da music hall e schegge di teatro vittoriano venivano mixati con britannico nonsense.
Qui però siamo più dalle parti di un queer cabaret surreale, in cui i partecipanti sembrano spassarsela allegramente, tra frecciatine autocompiaciute e un pizzico di musica dal vivo giusto per rendere ancor più frizzante la resa, aiutandosi di tanto in tanto con qualche misterioso e verdognolo soft-drink, per spalancare le porte della percezione di huxleyana memoria (doors of perception) (spot : “Drink Amazona”).
In rete trovo subito una traccia, a placare la mia curiosità, si tratta di “Centaur”, una cavalcata pop sperimentale e abbagliante in cui nulla è quel che sembra, una neo-psichedelia che sembra un corale invito ad abbandonare ogni forma di sobria anonimità, in nome di una originalità espressiva, luminosa come una nuova frontiera.
Il duo The Vanity Project non è storia recentissima, nel 2016 vince infatti le i’s National Student Battle of Bands (qui articolo) incoronando l’Università di Manchester e battendo gli altri 68 gruppi in gara, provenienti da 18 università britanniche.
Poi il 24 gennaio esce il singolo “Conquistador”, grazie alla label Eve of Creation, e tutto comincia a prendere forma attorno a questi due eclettici artisti che rispondono al nome di Flora e Bob, due amici d’infanzia che confezionano un art-pop spumeggiante e mesmerizzante al primo ascolto, che ha già conquistato, tra gli altri, Jonathan Higgs (frontman degli Everything Everything) da principio fan del duo in questione. Se dobbiamo individuare delle influenze nella musica del duo, pensiamo principalmente a Sparks e Tears for Fears, il Thomas Dolby di “The Flat Earth”, il lirismo poetico e barocco di certi pezzi di Kate Bush, ma non senza passare per il rinnovamento di un suono squisitamente glam nell’essenza, attraverso una palette più affine al pop contemporaneo e alternativo, esotico e teatrale, eccentrico e capace di fare breccia grazie alla cura di ogni dettaglio. Seguiamoli : non sono tipi che ci faranno mancare delle sorprese.
Nando Dorelassi