Il dualismo pervade l’opera di debutto di Le Marina, un EP d’esordio “Libera”, in cui il titolo in italiano tradisce un sound che non ha nulla di quello che si trova in questo momento, solcando in lungo e in largo la penisola. Si perchè Le Marina è il nome dietro al quale si cela un’unica artista, originaria di Firenze ma che da otto anni vive a Londra, metropoli dalla quale sembra assorbire suoni elettronici di frontiera, ma anche la libertà di esprimersi attraverso un’estetica fedele soltanto a sé stessa. Il flusso di coscienza sonoro si dispiega minaccioso è sublime, raggiungendo le vette più alte quando l’attitudine sperimentale si fa presenza vivida e permea ogni espressione, ogni suono. Per quanto sia evidente l’influenza di FKA Twigs, di Arca, come di un trip-hop/downtempo bristoliano nella sua accezione più dark, è altrettanto evidente che in queste sei tracks la compositrice non si è sottratta ad un confronto con sè stessa, con le proprie inclinazioni e il proprio vissuto, senza trascurare alcun aspetto, in una sorta di percorso autoanalitico che si spinge in profondità.
A volte affiora, nel denso magma elettronico il riflesso di una r’n’b deviata dai suoi consolidati stilemi, la voce è sottile, tagliente, gioca con i samples e con il beat incessante di una drum machine algida e post industrial. L’EP esce l’8 maggio per l’etichetta britannica The Sound of Everything, attraverso la quale l’artista ha già pubblicato i suoi singoli precedenti. Trovate online il suo ultimo videoclip di “Say It Sad”, nel quale in un introspettivo immaginario hauntologico che richiama molto quello di casa Not Not Fun, si rimane incollati alla visione di un supporto deteriorato ma estetizzante, alla ricerca di un dato naturale, di una nota biografica, ma niente, tutto rimane deliziosamente indeterminato e perciò affascinante.
Nando Dorelassi
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