Dalle prime note di “Believe It Or Not” sembra di entrare in un’atmosfera dalle scintillanti tinte jangle-pop che evocano gloriose etichette come la Postcard Records, o la Kitchenware, tutto riadattato però perfettamente ai canoni dell’indie-rock contemporaneo più catchy e di belle speranze.
Gli SPINN sono di Liverpool, città iconica, come ben sappiamo, ma dalla proposta effervescente anche ai nostri giorni, una florida scena cittadina che tiene viva la pulsante voglia di fare musica dei giovani talenti nell’era digitale.
Veniamo al loro debutto su Modern Sky, un album eponimo che sembra orientato ad una visione positiva della vita, con chitarre che gocciolano riff come un ghiacciolo a luglio, e una voce perfettamente al suo posto. Era da tempo che non si richiamavano alla memoria gli episodi più piacevoli dell’indie-pop britannico, dai Psychedelic Furs agli Orange Juice, passando per i Cure più scanzonati e dreamy, e miscelando il tutto con suoni semplici e diretti. Canzoni scritte con talento e sensibilità pop, sia che si tratti di episodi più upbeat come “Is There Something That I Missed” che sembra richiamare certe chitarre dei 1975, sia in una ballata come “July, At A Glance”, in cui spunta una vena romantica che aggiunge preziosità ad un disco che colpisce nel segno.
Nando Dorelassi