Cara Hammond ha a che fare con la musica da quando aveva undici anni, comincia ad esibirsi a quattordici, e da lì ha inizio una carriera piena di sorprese.
Nel 2016 un EP dal titolo “Ray” frequentava suoni più acustici, armonicamente solidi e leggiadri nelle melodie, un indie pop che flirtava col soul, atmosfere distese e un’artista che si concede un romanticismo un po’ old style, ma accogliente e godibile al primo ascolto.
“No” è un singolo del 2017, un approccio più dilatato e r’n’b, con basso flessuoso e ottimi inserti chitarristici, la voce di Cara si fa più profonda e alla ricerca di nuove destinazioni, “How I Feel” è dolce e riflessiva, l’introspezione di Cara trova spazio in un pop dalle sfumature più elettroniche, cifra stilistica che comincerà a caratterizzare molta della sua musica da questo momento in poi.
Le canzoni di Cara sono luminose, di un pop ben rifinito, suona bene e altrettanto bene si presta alla grinta vocale di Cara, sempre orientata alla luce, anche quando si guarda alle spalle, invece che le rovine di una relazione finita vede i bei momenti vissuti insieme, come in “Good Times”, un singolo pervaso di un innato ottimismo e una frizzante giocosità nel sound. Cara ha aperto gli show di Mahalia e Charlotte Church, è stata nominata Artist of the Week dalla BBC Introducing e ha suonato in molti festival nel Regno Unito negli ultimi due anni, confermandosi un’artista a tutto tondo, a proprio agio in ogni fase dello show biz. “Such A Mess” è la punta massima della ricerca nella palette di suoni dance/electro, perfettamente in linea con il contemporary pop britannico odierno, c’è stile e sensualità, Cara è uno spirito indipendente che prosegue nel suo cammino, nella continua evoluzione di un songwriting che si guarda intorno ed elabora una sua formula con grande naturalezza.
Nando Dorelassi
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