Con i Valeras ci sembra di percorrere La Cienega Boulevard con i finestrini abbassati e tanto, tanto volume.
I Valeras sono una band insolita, maneggiano con una certa disinvoltura materiale pop in maniera onnicomprensiva, con una spiccata sensibilità nei confronti della melodia. L’incipit di “Ricochet (Nunca Morirà)” è un esempio del vigore della band e dell’acutezza nell’ intercettare la perfetta successione di note, pronte ad imprimersi nella memoria di chi ascolta.
C’è un richiamo al rock chicano più grintoso in questo pezzo, visioni di un Messico stremato ma con una ribellione viva e pulsante che pare uscito da uno spaghetti western con Tepepa e i suoi companeros. I Valeras rileggono a loro modo la lezione indie-rock, e pur non disdegnando dosi massicce di chitarre taglienti, e ritmi percussivi tribali, alla No Doubt – si spingono oltre, verso la quintessenza dell’epica rock, sviluppando un tema tra suggestioni rivoluzionarie e un esotismo che guarda e ci invita a guardare lontano, perdendoci nello stesso istante in una musica senza tempo.
Nando Dorelassi